Il termine percolato sta a significare un liquido prodotto dalle discariche. Si forma con l'infiltrazione dell'acqua nella massa dei rifiuti unita alla decomposizione dei rifiuti stessi.
Possiede un elevato tenore di inquinanti organici e inorganici, che derivano dai processi biologici e fisicochimici che si sviluppano all'interno di una discarica. Il percolato contiene inquinanti molto pericolosi, per esempio metalli pesanti. Caratteristiche principali sono il colore bruno e la viscosità. Generalmente ha un odore sgradevole ed è sufficiente una piccola quantità per infestare un ambiente qualsiasi. Per legge, il percolato deve essere captato ed opportunamente trattato nel sito stesso della discarica o trasportato in impianti ad hoc debitamente autorizzati allo smaltimento di rifiuti liquidi.
Con il termine biogas si intende una miscela di vari tipi di gas (per la maggior parte metano) prodotto dalla fermentazione batterica in assenza di ossigeno dei residui organici provenienti da rifiuti, vegetali in decomposizione, carcasse in putrescenza, liquami zootecnici o fanghi di depurazione, scarti dell'agro-industria. L'intero processo vede la decomposizione del materiale organico da parte di alcuni tipi di batteri, producendo anidride carbonica, idrogeno molecolare e metano. Il biogas si forma spontaneamente nelle discariche. Le discariche di rifiuti urbani ne sono quindi grandi produttori, visto che normalmente il 30-40% del rifiuto è appunto materiale organico; tale gas deve essere captato per evitarne la diffusione nell'ambiente.
Per falda acquifera (o falda idrica, secondo una vecchia definizione; oggi il termine spesso è abbreviato in acquifero) s'intende l'acqua che circola nel sottosuolo. In seguito alle precipitazioni meteoriche (pioggia, neve, grandine), le acque, infiltrandosi sulla superficie del terreno, incontrano fratture, cavità, porosità in genere, nelle quali possono infilarsi e scorrere anche molto in profondità, formando depositi di acque sotterranee ferme o in movimento a seconda della permeabilità e degli strati del terreno e della conformazione geometrica degli strati impermeabili confinanti la falda stessa.
È lo strato superficiale che va a coprire i rifiuti della discarica. E’ considerata la barriera della discarica ed ha le seguenti funzioni:
È lo stato superficiale che va a coprire i rifiuti della discarica. Fa parte della copertura della discarica ed è considerata la barriera della discarica; ha composizione stratigrafica del terreno particolare al fine di rendere impermeabile la massa dei rifiuti sottostanti.
La principale problematica causata dalle discariche è gestire al meglio la produzione di percolato e di biogas. I principali obiettivi degli interventi cosidetti di Messa in Sicurezza sono il contenimento ed il trattamento sia del percolato che del biogas. Tutti gli interventi di messa in sicurezza che vengono adottati agiscono in tal senso.
Il Piano di Caratterizzazione costituisce la prima delle tre fasi progettuali previste dal D.Lgs. 152/06 per il trattamento di siti contaminati ed è finalizzata alla predisposizione del progetto preliminare di bonifica. Si tratta di un’attività di studio preparatoria, effettuata in situ, con raccolta di dati relativi al fenomeno di inquinamento. Tali indagini devono essere attuate per definire tipologia e grado di estensione della contaminazione di suolo, sottosuolo ed acque (superficiali e sotterranee) presenti nel sito e gli eventuali percorsi di migrazione delle sorgenti di contaminazione ai bersagli ambientali ed alla popolazione. Poiché la sua stesura di un Piano di Caratterizzazione è finalizzata alla predisposizione di un progetto di bonifica, in esso devono essere dettagliate minuziosamente informazioni quali:
L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte è un ente pubblico dotato di autonomia amministrativa, tecnico-giuridica, patrimoniale e contabile.
È posta sotto la vigilanza del Presidente della Giunta Regionale per garantire l’attuazione degli indirizzi di programma della Regione Piemonte nel campo della previsione, prevenzione e tutela ambientale.
L'analisi di rischio sanitario-ambientale è attualmente lo strumento più avanzato di supporto alle decisioni nella gestione dei siti contaminati che consente di valutare, in via quantitativa, i rischi per la salute umana connessi alla presenza di inquinanti nelle matrici ambientali.
Il punto di partenza per l’applicazione dell’analisi di rischio è lo sviluppo di un modello basato sull’individuazione e parametrizzazione dei 3 elementi principali:
Consiste nello studio ed approfondimento, in relazione ai progetti degli impianti per lo smaltimento e recupero di rifiuti non assoggettati alla Valutazione di Impatto Ambientale, che contiene le seguenti informazioni:
La valutazione di impatto ambientale (VIA) è una procedura amministrativa di supporto per l'autorità decisionale finalizzato a individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali prodotti dall'attuazione di un determinato progetto. Nella procedura di VIA la valutazione sulla compatibilità ambientale di un determinato progetto è svolta dalla pubblica amministrazione, e si basa sia sulle informazioni fornite dal proponente del progetto, sia sulla consulenza data da altre strutture della pubblica amministrazione, sia sulla partecipazione della gente e dei gruppi sociali.
I principi fondamentali della valutazione ambientale e le informazioni relative al progetto che la procedura deve contemplare sono:
Tale impianto prevede la trasformazione del biogas in energia meccanica che viene trasformata in corrente elettrica utilizzabile per processi produttivi.
Nella pubblica Amministrazione il procedimento di alienazione rappresenta la cessione o vendita di un bene o di un diritto.
È il Decreto Ambientale anche detto Testo Unico dell’Ambiente o Codice dell’Ambiente, e disciplina le seguenti materie:
E’ il Decreto che disciplina i Centri di Raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato normati dall’Articolo 183, comma 1, lettera cc) del Dlgs 152/2006.
Si tratta di tutte quelle aree, approvate dal Comune territorialmente competente, dove si svolge attività di raccolta,separazione, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani provenienti dalle utenze domestiche e non. Sono anche detti ecocentri o stazioni di conferimento. Il Decreto ne disciplina i requisiti amministrativi, tecnici e gestionali per l’esercizio.
E il decreto che in parte modifica il DM Ambiente 8 aprile 2008, andando ad integrare alcuni aspetti normativi.